Le piante vengono irrigate con una soluzione nutritiva composta da acqua e dai composti (per lo più inorganici) necessari ad apportare tutti gli elementi indispensabili alla normale nutrizione minerale.
Rispetto alle tecniche convenzionali, l’idroponica manifesta significativi vantaggi in quanto si rimuove all’origine il contatto con gli agenti patogeni del terreno; le piante allevate in coltura idroponica manifestano in genere un migliore rigoglio vegetativo e offrono produzioni più elevate non solo per il controllo dello stato nutrizionale ma anche per il migliore stato sanitario.
La coltura idroponica consente produzioni abbondanti indipendentemente dalla stagionalità assicurando, la totale sicurezza igienico-sanitaria. I risultati di questi metodi di coltivazione hanno il 500% in più di produttività rispetto alle colture in terra, il 90% in meno di consumo di acqua, un +50% di rapidità nella crescita, il 40% di lavoro in meno, ed infine una riduzione del 30% per quel che riguarda l’energia richiesta nella filiera produttiva.
Le coltivazioni fuori-suolo o idroponiche, si basano in sostanza sulla sostituzione del terreno con un’ambiente fisico in cui i parametri sono di più facile controllo.